L’amianto e tutti i prodotti che lo contengono dal 1992 sono stati vietati definitivamente, grazie alla Legge 257. Il problema risiede quindi nelle case costruite prima del divieto. Spesso e volentieri le canne fumarie sono state costruite utilizzando questo materiale nocivo. Quindi cosa si dovrebbe fare se la propria canna fumaria ha uno strato di amianto?
Per prima cosa bisogna capire che cos’è l’amianto, infatti è un insieme di materiali (e non uno solo quindi) i quali fanno parte del gruppo degli inosilicati e del gruppo dei fillosolicati e di conseguenza risulta essere fibroso e allo stesso tempo cancerogeno, il più grosso problema di questo materiale è il fatto che può essere inalato, essendo così difficile da percepire non avendo ne odore ne sapore. La scelta migliore quindi se si ha una canna fumaria con del amianto sarebbe quella di fare una bonifica.
Spesso il problema più grande è rappresentato dalle canne fumarie murate, alle quali andrebbe fatto periodicamente un controllo, per essere sicuri che non ci siano crepe o varie rotture di qualche tipo, in questo caso i controlli vengono fatti da una ditta specializzata, la quale deciderà sul da farsi.
La scelta del metodo di bonifica deve essere fatta dal proprietario dell’immobile (a meno che la situazione sia stata valutata da qualcun altro e il tutto sia stato riferito all’ASL), il quale deve valutare lo stato dei materiali, come è stato costruito l’edificio, una volta fatto questo bisogna contattare delle ditte specializzate che fanno i lavori di bonifica. Chi svolge questa operazione delicata deve rispettare le norme di legge, ovvero il datore di lavoro deve presentare all’organo competente per il territorio almeno 30 giorni prima dei lavori, un progetto di bonifica, che preveda le misure di sicurezza necessarie per i propri lavoratori e per l’ambiente circostante (sarebbe meglio se la persona che ha richiesto i lavori chiedesse una copia del documento).
Un'altra opzione da valutare potrebbe essere quella di non rimuovere l’amianto ma di optare per cicli di manutenzione e controlli successivi, decidendo di procedere quindi con l’incapsulamento o con il confinamento. La rimozione e il successivo smaltimento risultano essere la soluzione migliore essendo anche la più sicura, a primo impatto questa è anche la decisione meno economica, a patto che non si tengano in conto tutti costi per la manutenzione e i controlli dell’incapsulamento del confinamento.
Le regioni con più amianto secondo alcune stime sono le Marche e l’Abruzzo, però la regione che smaltisce la maggior quantità di questo materiale tossico è il Piemonte con oltre 39 mila tonnellate, quindi se abitate in una di queste regioni (e non solo), sarebbe forse meglio fare un controllo per evitare ogni dubbio.
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